tuffati nella Salentiveness
Gallipoli – La città bella che si crede un’isola
Se stai cercando cosa vedere a Gallipoli, preparati a fare due cose: farti sorprendere e farti venire fame. Gallipoli (dal greco Kallípolis, ovvero “bella città”) è quel tipo di posto che, appena arrivi, ti guarda dall’alto in basso e ti sussurra: «Benvenuto, forestiero. Toglimi pure le foto, ma non capirai mai davvero chi sono». Spoiler: ha ragione.
2 min leggere


Se stai cercando cosa vedere a Gallipoli, preparati a fare due cose: farti sorprendere e farti venire fame. Gallipoli (dal greco Kallípolis, ovvero “bella città”) è quel tipo di posto che, appena arrivi, ti guarda dall’alto in basso e ti sussurra: «Benvenuto, forestiero. Toglimi pure le foto, ma non capirai mai davvero chi sono».
Spoiler: ha ragione.
🌊 Una vecchia signora che si specchia nel mare
Gallipoli è fatta di due anime: la parte nuova, con viali e gelaterie, e la città vecchia, appollaiata su un’isoletta rocciosa e unita alla terraferma da un ponte che fa da passerella. Cammini tra i bastioni e capisci subito che qui il tempo si è fermato… o forse è solo andato a prendersi un caffè.
Le case sono bianche come lenzuola al vento, le strade strette odorano di salsedine, e il mare – quello serio – fa da sfondo a ogni conversazione tra vecchietti seduti a guardare la vita che passa.
🏰 Il castello che guarda tutti dall’angolo
All’ingresso ti accoglie il Castello Angioino, con lo sguardo severo di chi ne ha viste tante. E ha ragione anche lui: fu costruito per difendersi da pirati, invasori, e turisti troppo rumorosi.
Dentro, mostre d’arte, fotografie e un clima fresco che in agosto vale più dell’oro. Fuori, pescatori che rammendano le reti e ti salutano con la testa. Se rispondi, sei già uno di casa.
🐟 Il mercato del pesce: l’unico posto dove i polpi ti guardano storto
Subito sotto il castello c’è il mercato del pesce, un tripudio di colori, grida e tentacoli. Qui puoi comprare una seppia che ti guarda con sospetto o un polpo che fino a un’ora prima stava pianificando una fuga. Se non sei pratico, fidati del pescivendolo: “Questo è buono, l’ho visto nascere!”
🍝 “Mangiare a Gallipoli” è un verbo riflessivo
Gallipoli non si visita, si mangia. Spaghetti ai ricci di mare, frittura mista, cozze gratinate e vino bianco a secchiate (non consigliato, ma comprensibile).
E dopo, ti consigliano pure il dolce: un “pasticciotto al mare”, che non esiste ma suona benissimo.
🌅 Il tramonto visto dai bastioni (ti viene voglia di piangere, ma in dialetto)
Quando il sole comincia a calare dietro il porto, i bastioni si riempiono di gente che non fa nulla: guarda, ascolta, respira. Non serve altro.
I gabbiani gridano, le luci si accendono, e per un momento pensi: «Ok, forse rimango».
Gallipoli non ha bisogno di convincerti: si crede un’isola, e forse lo è davvero. Una di quelle da cui non vuoi più tornare.