tuffati nella Salentiveness

La Fòcara di Novoli

Un fuoco che parla alla terra, alla fede e al cielo.

7/11/20251 min leggere

Ogni gennaio, nel cuore del Salento, la piccola Novoli si trasforma. Migliaia di mani, spinte da una fede antica, raccolgono tralci di vite potati dai vigneti locali per costruire un miracolo di fuoco: la Fòcara, il falò più grande del Mediterraneo, alto fino a 25 metri e largo altrettanto.

Nessuno sa esattamente quando sia nata questa tradizione. Si dice che un incendio, domato per intercessione di Sant’Antonio Abate, abbia dato origine a una promessa: ogni anno, si sarebbe acceso un fuoco in suo onore, per purificare il male e ringraziare il santo.

Ma ciò che affascina è come viene costruita. Non ci sono gru né cemento. Solo uomini esperti, “i maestri della Fòcara”, che intrecciano i tralci in silenzio, seguendo regole tramandate oralmente. Nessun disegno, solo memoria. La fòcara si costruisce con la pazienza dei contadini e la precisione dei monaci.

Quando prende fuoco, in una notte di gennaio, il cielo si apre. Le fiamme danzano come spiriti antichi, e tra il crepitio si sentono — forse — le voci di chi quel fuoco lo accende da secoli.